giovedì 16 ottobre 2008

Miracolo a Sant'Anna

USA - Italia


Durata: 2h e 24'
Genere: Guerra
Regia: Spike Lee


Anno: 2008



Trama:


Cosa lega un impiegato delle poste a un cliente degli uffici postali freddato a sangue freddo dallo stesso?
Tutto è riconducibile alla Seconda Guerra Mondiale in Toscana nel 1944, quando quattro soldati della divisione Buffalo si perdono dietro le linee nemiche. Durante la loro fuga incontrano il piccolo Angelo, scampato alla strage nazista nel paese di Sant'Anna grazie all'animo benevolo di un soldato Tedesco, poi disertore. Ad accudire il bimbo ferito è Sam Train, massiccio soldato di colore, tra i due nasce tanto affetto ma questo bambino ha con sè un segreto, conosce l'identità del traditore che ha provocato il massacro...

VOTO: Davide 7 - Valentina 7.5

Recensione MIRACOLO A SANT'ANNA a cura di Davide

Era da tempo che Spike Lee inseguiva il sogno di rendere giustizia all’impegno, determinante dei soldati afro-americani durante la seconda guerra mondiale e per realizzare questo suo desiderio è il primo e forse l’unico a corteggiare il romanzo omonimo di James McBride da cui poi svilupperà questa pellicola provocatoria, Miracolo a Sant’Anna. Tral’altro McBride è stato coinvolto da Lee come collaboratore alla sceneggiatura.
Spike Lee è una figura immensa nella lotta per la “causa nera” , motivando con queste sue parole la realizzazione di questo film : “Ho sempre trovato orribile il modo in cui Hollywood ha raccontato la Seconda Guerra Mondiale – non si vedono neri in quei film, c’è solo il mito del grande eroe bianco alla John Wayne, che prima stermina i selvaggi indiani nei film di John Ford e poi vince la guerra tutto da solo! Attraverso la PURA VERITA’ del drammatico pezzo di storia italiana ho voluto mostrare al mondo l’enorme paradosso dei soldati neri che hanno combattuto per la libertà e la democrazia ma che negli Stati Uniti continuano ad essere considerati cittadini di Serie B”.
Provocatorio al punto tale che il film è stato bocciato dalla maggior parte della critica italiana, perché da fastidio la realtà quando non rientra nei nostri canoni; siamo un popolo che per la maggiore parte o vede bianco o nero, ed è dura ammettere che tra i partigiani ci siano stati dei traditori, Spike Lee ha voluto mostrare questo lato, che ha ferito l’orgoglio italiano, per questo il film è stato cassato al botteghino.
Si potrebbe fare una critica costruttiva sul film,che secondo me, non è ai livelli di altri capolavori di Lee, come "La 25° ora", "Inside Man" o "Malcom X" , ma allo stesso tempo è valido con un ritmo serrato e travolgente, fino ad un certo punto!...La caduta libera inizia nelle battute conclusive e non so cosa si sia fulminato nella mente geniale del regista di Brooklyn; dal caporale Nazista che lascia la pistola al Buffalo Soldier ferito, fino al finale che lascia a bocca aperta, si ma per lo stupore della sua banalità, sembrava quasi che non sapesse come farlo finire…l’ho trovata davvero una caduta di stile totale.
Onore al cast Italo - Americano che non sfigura, dagl’ottimi Pierfrancesco Favino nella parte del partigiano Peppi Grotta, passando per Luigi Lo Cascio e Valentina Cervi.
Il film è colmo di scene commoventi ( Il gruppo di Buffalo Soldiers che fissa i cartelloni di propaganda fascista avvolti da un surreale silenzio e la strage a Sant’anna di Stazzema) e tanti spunti su cui riflettere per non continuare a vedere tutto bianco o nero, e convincersi della possibilità che un partigiano possa tradire i proprio compagni per semplice vendetta o che un nazista sensibile possa leggere Pascoli.
Un film da vedere di sicuro, godibile e avvincente, da gustarsi con occhio critico e riflessivo e non lasciarsi travolgere da impulsi negativi quando si arriva alla battute finali.
Chiuderei come ho iniziato, con una frase di Spike Lee : “ La natura umana è segnata da cose nobili e ignobili “…Riflettiamo…



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