domenica 26 ottobre 2008

American Gangster

USA


Durata: 2h e 37'
Genere: Poliziesco
Regia: Ridley Scott


Anno: 2007



Vietato ai Minori di 14 anni



Trama:


New York, Anni ’70, dopo la morte di Bumpty Johnson, boss di Harlem, prende in mano le redini del quartiere Frank Lucas ( Denzel Washington ), autista e guardia del corpo del defunto.
Lucas riesce a ristabilire l’ordine in città e smorzare il caos che si era creato dopo la morte di Johnson, dove tutti lottavano tra loro per il controllo di Harlem.
Il punto di forza di Frank Lucas è il narcotraffico, spacciando droga, la Blue Magic, pura al 100% a metà del prezzo della concorrenza.
Questo grosso commercio destabilizza la città causando molti morti, suscitando le attenzioni di Richie Roberts ( Russel Crowe ), detective della narcotici, che per arrestare il nuovo boss, dovrà lottare prima che con la malavita, con la sua stessa gente….i poliziotti corrotti del suo dipartimento…


VOTO: Davide 7-


Recensione AMERICAN GANGSTER a cura di Davide

Scott con il suo “ American Gangster ” si porta a casa svariate candidature sia ai Golden Globe 2008Miglior film drammaticoRegiaAttore protagonista ( Denzel Washington ) che agl’ Oscar 2008Miglior ScenografiaMiglior attrice non protagonista ( Ruby Dee ).
Lodato dalla critica “ American Gangster “ ci viene venduto come il nuovo “ Padrino”, ma del film di Ridley Scott ci rimane solo un buon gangster-movie ma mai e poi mai paragonabile alla saga del Boss Corleonese.

Un Denzel Washington in forma smagliante e perfettamente calato nella parte del “ Padrino” Frank Lucas, attento e curato nei suoi modi di fare e decisamente attento al rispettare e far rispettare le “sue” regole: Famiglia e Onore…un uomo dai due volti: amorevole con la Sua Famiglia ma senza pietà nelle strada dove comanda il suo racket della droga…un mafioso o meglio Il Mafioso per eccellenza che non guarda in faccia a nessuno ed elimina chi ostruisce la sua crescita “ professionale ” .

Dall’altra parte della barricata Russell Crowe ( Richie Roberts ), che di mestiere fa il poliziotto onesto, forse l’unico in quei tempi di corruzione efferata e sregolata, con la pecca professionale di aver consegnato alla polizia (suoi colleghi ) una valigia piena di banconote non segnate senza intascarsi neanche un dollaro…onestà = errore, purtroppo…Richie è l’alter ego perfetto di Frank Lucas è il bene ma allo stesso tempo è il male, viene etichettato da tutti in maniera negativa, è un pessimo padre, viene umiliato e disprezzato dalla moglie, i colleghi lo evitano.. questa è la fotografia di un Richie Roberts totalmente opposto a Frank.

Ma le loro vite erano destinate a incrociarsi….e a far finire l’impero dell’unico Padrino di colore della storia.

Tratto da una storia vera, rielaborata, romanzata e filtrata dalla mente geniale di Ridley Scott, un film che ha dalla sua l’ottimo lavoro degl’ attori, questa pellicola mostra una società Americana violenta e marcia dall’interno fondata su basi malsane che sono il frutto di secoli e secoli di violenza, focalizzando l’attenzione su un modo sbagliato di vivere violento e autoritario e con l’obbligo d’ imposizione del più forte.

Purtroppo questo Kolossal sfiora l’obiettivo di entrare nel gran galà dei miglior film sulla mafia ma manca principalmente una cosa per me fondamentale il piombo caldo per le strade

giovedì 23 ottobre 2008

The Mist

USA


Durata: 2h e 07'
Genere: Thriller
Regia: Frank Darabont


Anno: 2007


Vietato ai Minori 14



Trama:


Dopo un violento temporale in una cittadina del Maine si forma un densa nebbia che ben presto invade tutta la città. Un gruppo di persone rimane intrappolato in un piccolo market nel centro del paese. Purtroppo per loro, scopriranno che all'interno della nebbia ci sono delle creature assetate di sangue, provenienti da un universo parallelo grazie a degli esperimenti militari. Da qui nascerà un battaglia per la sopravvivenza...


VOTO: Davide 4.5 - Valentina 3

Recensione THE MIST a cura di Davide

The Mist è la trasposizione cinematografica del romanzo di Stephen KingLa Nebbia ” contenuto nella raccolta “ Scheletri ” del 1985, nelle sale in questi giorni.
Premesso questo i presupposti per un film notevole c’erano tutti; un romanzo di King e alla regia Darabont che prima di The Mist aveva diretto due titoli di grande successo come “ Il Miglio Verde “ e “ Le Ali della Libertà” e partecipato alla sceneggiatura di film come “Nightmare 3” e “ Frankenstein di Mary Shelley” film di tutto rispetto a mio parere.
La mia curiosità era troppa, anche se nel mio subconscio sapevo a cosa potevo andare incontro, e cosi è stato!!Un Errore!....vedere questo film! 127’ di noia totale più che di paura, uno dei peggiori horror ( se cosi si può classificare ) della storia del cinema, è da Darabont, veramente non me lo sarei aspettato, la peggior trasposizione cinematografica di un libro di King, peggio ancora de “ L’Acchiappasogni” di Lawrence Kasdan.
Un cast misero non all’altezza dei due titoli precedenti, forse adatto più ad un film per la tv che ad una pellicola cinematografica, con alcune facce note, già viste in alcune comparsate…forse….
e come mi ha fatto notare Valentina il protagonista è stato pure doppiato in modo pessimo facendo perdere il poco ritmo che il film acquisisce con il passare dei minuti.
Se non fosse per alcuni colpi di scena inaspettati ( insettoni giganti che sbucano all’improvviso ) il film sarebbe pure povero di suspance. Da amante di film Horror, bisogna pure dire che la computer-grafica ha tolto anche quel poco di realtà che si poteva dare a film di questo genere. Questi mostri, insetti giganti o quel che sono, fanno davvero ridere, riprodotti malissimo e fuori da ogni senso logico ( giganteschi come dinosauri con tentacoli ovunque).
Le risate generali in sala di certo non hanno aiutato a rendermi piacevole la visione del film, ma hanno reso l’idea di come questa pellicola sia uscita male!
Unica nota positiva se cosi si può dire è come Darabont accusi la società moderna e consumistica Americana, ambientando il film in un supermercato. E fa notare come un gruppo di persone messe alle strette non riesca più a far prevalere la ragione ma si fa trascinare nell’oblio da persone carismatiche, psico-fantatiche religiose tipo Sig.ra Carmody…facendoci sorgere una domanda… ma chi sono i veri mostri? Noi…o fantomatici insetti giganti che vengono da chissà quale mondo?
Il finale più che tragico è una commedia: gl’unici cinque superstiti si ritrovano senza benzina in mezzo alla nebbia e con soli quattro proiettili nella pistola, vi lascio immaginare l’evolversi della situazione. Il protagonista l’attore Thomas Jane uccide pure il figlioletto e nel momento in cui scende dalla macchina per diventare una succulenta cenetta per ragni e cavallette giganti, arriva l’esercito a disinfestare l’area…..tutto con un bel sottofondo musicale che è piu un agonia che altro…..da vedere per credere!o meglio da non vedere!
Sconsiglio assolutamente la visione, da evitare in ogni modo……la locandina recita “ Siamo sopravvissuti a Indipendence Day e alla Guerra dei Mondi ”ma con che coraggio esordire con questa promotion?!.....
Un'altra chance gliela darò lo stesso…mi leggerò il libro voglio vedere quanto dista il romanzo da questo film horror….nel vero senso della parola perché è un orrore!!

giovedì 16 ottobre 2008

Miracolo a Sant'Anna

USA - Italia


Durata: 2h e 24'
Genere: Guerra
Regia: Spike Lee


Anno: 2008



Trama:


Cosa lega un impiegato delle poste a un cliente degli uffici postali freddato a sangue freddo dallo stesso?
Tutto è riconducibile alla Seconda Guerra Mondiale in Toscana nel 1944, quando quattro soldati della divisione Buffalo si perdono dietro le linee nemiche. Durante la loro fuga incontrano il piccolo Angelo, scampato alla strage nazista nel paese di Sant'Anna grazie all'animo benevolo di un soldato Tedesco, poi disertore. Ad accudire il bimbo ferito è Sam Train, massiccio soldato di colore, tra i due nasce tanto affetto ma questo bambino ha con sè un segreto, conosce l'identità del traditore che ha provocato il massacro...

VOTO: Davide 7 - Valentina 7.5

Recensione MIRACOLO A SANT'ANNA a cura di Davide

Era da tempo che Spike Lee inseguiva il sogno di rendere giustizia all’impegno, determinante dei soldati afro-americani durante la seconda guerra mondiale e per realizzare questo suo desiderio è il primo e forse l’unico a corteggiare il romanzo omonimo di James McBride da cui poi svilupperà questa pellicola provocatoria, Miracolo a Sant’Anna. Tral’altro McBride è stato coinvolto da Lee come collaboratore alla sceneggiatura.
Spike Lee è una figura immensa nella lotta per la “causa nera” , motivando con queste sue parole la realizzazione di questo film : “Ho sempre trovato orribile il modo in cui Hollywood ha raccontato la Seconda Guerra Mondiale – non si vedono neri in quei film, c’è solo il mito del grande eroe bianco alla John Wayne, che prima stermina i selvaggi indiani nei film di John Ford e poi vince la guerra tutto da solo! Attraverso la PURA VERITA’ del drammatico pezzo di storia italiana ho voluto mostrare al mondo l’enorme paradosso dei soldati neri che hanno combattuto per la libertà e la democrazia ma che negli Stati Uniti continuano ad essere considerati cittadini di Serie B”.
Provocatorio al punto tale che il film è stato bocciato dalla maggior parte della critica italiana, perché da fastidio la realtà quando non rientra nei nostri canoni; siamo un popolo che per la maggiore parte o vede bianco o nero, ed è dura ammettere che tra i partigiani ci siano stati dei traditori, Spike Lee ha voluto mostrare questo lato, che ha ferito l’orgoglio italiano, per questo il film è stato cassato al botteghino.
Si potrebbe fare una critica costruttiva sul film,che secondo me, non è ai livelli di altri capolavori di Lee, come "La 25° ora", "Inside Man" o "Malcom X" , ma allo stesso tempo è valido con un ritmo serrato e travolgente, fino ad un certo punto!...La caduta libera inizia nelle battute conclusive e non so cosa si sia fulminato nella mente geniale del regista di Brooklyn; dal caporale Nazista che lascia la pistola al Buffalo Soldier ferito, fino al finale che lascia a bocca aperta, si ma per lo stupore della sua banalità, sembrava quasi che non sapesse come farlo finire…l’ho trovata davvero una caduta di stile totale.
Onore al cast Italo - Americano che non sfigura, dagl’ottimi Pierfrancesco Favino nella parte del partigiano Peppi Grotta, passando per Luigi Lo Cascio e Valentina Cervi.
Il film è colmo di scene commoventi ( Il gruppo di Buffalo Soldiers che fissa i cartelloni di propaganda fascista avvolti da un surreale silenzio e la strage a Sant’anna di Stazzema) e tanti spunti su cui riflettere per non continuare a vedere tutto bianco o nero, e convincersi della possibilità che un partigiano possa tradire i proprio compagni per semplice vendetta o che un nazista sensibile possa leggere Pascoli.
Un film da vedere di sicuro, godibile e avvincente, da gustarsi con occhio critico e riflessivo e non lasciarsi travolgere da impulsi negativi quando si arriva alla battute finali.
Chiuderei come ho iniziato, con una frase di Spike Lee : “ La natura umana è segnata da cose nobili e ignobili “…Riflettiamo…



lunedì 13 ottobre 2008

Il Padrino - Parte I

USA



Durata: 2h e 55'
Genere: Gangster-Movie
Regia: Francis Coppola


Anno: 1972



Trama:


Don Vito Corleone ( Marlon Brando ), capo di una potentissima cosca mafiosa, ha una visione tradizionale del crimine e per questo entra in contrasto con le altre cinque "Famiglie" mafiose che vogliono puntare tutto sul business del narcotraffico.
Sollozzo, un altro boss, decide di far eliminare Don Vito, ma l'attentato fallisce e anche il sequestro non va a buon fine.
A prendere le difese del padre convalescente ci pensa Michael Corleone ( Al Pacino ), giovane figlio del boss, rimasto fuori fino a quel momento dai giri della "Famiglia". Michael si troverà in mano le redine di una potentissima organizzazione...ma a quale prezzo??



VOTO: Davide 8.5 - Valentina 8


Recensionde de IL PADRINO a cura di Davide

Il Padrino non è solamente un film sulla mafia e sul crimine organizzato dove si raccontano omicidi e ritorsioni alla Famiglie ma Il Padrino è una svolta netta nel cinema di questo tipo, questa pellicola amata e odiata non è altro che IL GENERE Gangster – Movie per eccellenza, da qui nasce un epoca e nessun altro film è degno di accostarsi (come hanno insinuato per American Gangster) a questo capolavoro del 1972, primo di tre straordinarie pellicole firmate Francis Ford Coppola, ispirate dal romanzo omonimo nato per mano di Mario Puzo.
Vincitore di tre premi Oscar nel 1972, Miglior Film, Migliore Attore ( Marlon Brando ), Miglior Sceneggiatura Non Originale, e, considerato insieme al Padrino Parte Seconda, pietra miliare della storia del cinema confermandosi anno dopo anno sempre ai vertici di classifiche, stilate da noti statisti, come miglior film di tutti i tempi, e obiettivamente è tutto meritato.
Stravince premi anche al di fuori del noto Zio Oscar, come David di Donatello nel 1973, Miglior Film Straniero e viene consegnato ad Al Pacino un premio speciale per la sua straordinaria interpretazione. Sempre nel 1972 vince un Grammy Awards per la colonna sonora.
In conclusione sbanca le premiazioni su tutti i fronti.
Un elogio allo straordinario Marlon Brando, ormai nella leggenda con la sua interpretazione di Don Vito Corleone, e se penso che la parte non doveva essere sua ma di Laurence Olivier, rabbrividisco. Ma fortunatamente Olivier troppo vecchio e malato per recitare rifiutò e Brando, 47enne si presentò alle audizioni con del cotone in bocca per invecchiarsi, fece rimanere Coppola strabiliato dalla sua prova che la parte fu sua immediatamente. Successivamente queste protesi vennero fatte in silicone per la produzione del film.
Stessa sorte toccò ad Al Pacino, la parte di Micheal Corleone doveva essere affidata a uno tra Jack Nicholson, Dustin Hoffman o Robert Redford, la produzione mise forte pressione sulla scelta a Coppola, ma lui si impuntò dicendo che nessuno dei tre aveva lineamenti e fisionomia riconducibili al popolo siciliano,e propose come ideale Al Pacino…e cosi fù.

Il Padrino fù una pellicola predestinata già dai casting ad entrare nella Leggenda...

domenica 12 ottobre 2008

V per Vendetta


USA - Germania


Durata: 2h e 12'
Genere: Fantastico
Regia: James McTeigue


Anno: 2005



Trama:


Nel 2019 la Gran Bretagna è governata da un regime totalitario e repressivo dove emarginati e minoranze vengono eliminati. Dove tutto è tenuto sotto controllo grazie alla manipolazione totale dei massmedia ed a una polizia segreta violentissima, chiamati i castigatori. Ma un uomo mascherato di nome V ( Hugo Weaving ) si opporrà con tutte le sue forze al ditttatore Sutler grazie anche all'aiuto di Evey ( Natalie Portman ), salvata da lui nei vicoli di Londra durante una violenza dei castigatori.


VOTO: Davide 9 - Valentina 8.5


Recensione V PER VENDETTA a cura di Davide

Ricorda, Ricorda il Cinque Novembre… ” cosi con questa citazione inizia il film capolavoro del 2005 “ V per Vendetta ” diretto da James McTeigue e tratto da “ V For Vendetta “ graphic novel di Alan Moore - uno dei mostri sacri del genere – con le illustrazioni di David Lloyd.
Per il grande schermo la graphic novel è stata adattata dai fratelli Wachowski ( Matrix ).


La passione dei fratelli Wachowski per l’eroe mascherato, con il volto di Guy Fawkes, ( colui che ideò la congiura della polveri il cinque Novembre ) nasce a metà anni Novanta, ancora prima di Matrix, già fra le loro mani girava una sceneggiatura di V abbastanza fedele al fumetto.
Finita la trilogia di Neo proposero la realizzazione del film a James McTeigue che accetto più che volentieri, ma come per tutte le opere trasportate da cellulosa a grande schermo che siano di Alan Moore ( La leggenda degl’Uomini Straordinari ) o di altri fumettisti, non riescono a soddisfare a pieno l’ideatore e cosi anche V fu disconosciuto. Soprattutto, secondo Moore, la troppa semplificazione da parte dei Wachowski della trama, e, gli eccessivi tagli e riadattamenti del fumetto hanno stravolto il senso originale della sua storia - Anarchia VS Fascismo - , lasciando spazio al moderno neo-conservatorismo americano VS neo-liberismo americano.
Moore si tirò fuori completamente dalla produzione di V per Vendetta, dicendo di non voler comparire nemmeno nei titoli di coda del film. Mente l’illustratore David Lloyd si trovò entusiasta dei lavori di scenografia e ricostruzione di V per Vendetta.

Effettivamente tanti particolari sono stati cambiati nella trasposizione su grande schermo, e chi ha letto la graphic novel non ha potuto che non notare…su tutti i cambiamenti, si nota evidentemente la diversa collocazione storica. Il film è collocato nel primo decennio XXI secolo mentre nel fumetto metà anni novanta…. A questo si aggiungono tanti altri particolari, ma siccome non voglio togliere il gusto a chi vorrebbe leggere la fantastica opera di Moore eviterò di elencarli

Un eccellente prova per Hugo Weaving ( V ) dove mostra egregiamente le sue qualità, bisogna dire che non è facile trasmettere tutta questa carica adrenalinica e far capire la potenza degli ideali nascosti dietro ad una maschera, solo con il movimento del corpo e con il gesticolare delle mani, lavoro davvero egregio di Weaving.

Pellicola ricca di spunti riflessivi sull’odierna politica mondiale, e su come un uomo privato della sua libertà possa reagire per poi rialzarsi da solo, perché è il governo che deve aver paura del suo popolo e non il contrario applicando con forza una politica fatta di terrore e repressione.

Ho letto la Graphic e visto il film e sono totalmente evidenti le differenze ma comunque ne sono rimasto entusiasta di entrambi e penso che un film sia più visibile alla massa rispetto ad un fumetto, e quello che spero è che si sia trasmesso l’ideale di V al pubblico, che la gente ci abbia riflettuto e non si sia recato al cinema solo a vedere un film tanto per, ma abbia colto l’insegnamento…..STUPENDO

CONSIGLIATISSIMA LA VISIONE

Burn After Reading

USA



Durata: 1h e 36'
Genere: Commedia
Regia: Joel e Ethan Coen



Anno: 2008



Trama:


Osborne Cox ( John Malkovich ), viene espulso dalla CIA e sollevato da ogni incarico per via dei suoi problemi con l'alcol. Decide allora di scrivere le sue memoria. Ma il cd, contenente testi top secret, finisce, per una serie di circostanze assurde, in mano a due personal trainer di un fitness center a Washigton. I due cercheranno di sfruttare al meglio queste informazioni segrete per realizzare i loro sogni...Ma...

VOTO: Davide 7- - Valentina 6


Recensione di BURN AFTER READING a cura di Davide

Non si può dir nulla, il 2008 sicuramente si chiude come l’anno dei Fratelli Coen, dopo aver sbancato la premiazione degli Oscar con “ Non è un Paese per Vecchi” con ben quattro statuette ( Regia, Miglior Film, Miglior Sceneggiatura, Miglior Attore non Protagonista ) si tolgono un'altra soddisfazione aprendo la 65° Edizione del Festival del Cinema di Venezia, con Burn After Reading.
Un cast di Stelle Hollywodiane, per questa Comic - Spy - Story tipicamente Coen - Style, da Brad Pitt a George Clooney passando per John Malkovich e chiudendo con Frances McDormand che a molti può dire nulla ma è la moglie di Joel Coen ,onnipresente in quasi tutte le loro produzioni cinematografiche.
Una scoppiettante commedia dove attori del calibro di Brad Pitt e George Clooney ci lasciano completamente a bocca aperta per le loro performance. Il primo in questa sua nuova veste da svampito, poco furbo e sempre in totale “cazzeggio” interpreta Chad Feldheimer confermandoci le sue ottime capacità e dimostrandoci la sua straordinaria polivalenza artistica, e il secondo nei panni di Harry Pfarrer erotomane incallito, bugiardo e paranoico, senza però trascurare il violento, alcolizzato e nevrotico John Malkovich. Una sola parola per i tre attori, ECCELLENTI.
Burn After Reading – A Prova di Spia” segue la classica scia dello stile dei Fratelli Coen dove alla commedia, che all’ occhi sembra cosi semplice e frizzante, si affianca sempre una doppia, tripla o quadrupla visione e lettura dei fatti, lasciando nulla al caso.
Dove l’occhio si ferma a commentare, criticare e analizzare le prestazioni degl’ attori, la mente dovrebbe riflettere sulle tematiche serie del film, uomini persi, alla ricerca, ad una certa età di riaffermarsi nel mondo dopo aver vissuto svariate delusioni lavorative e non. Vedi Osburne Cox che scrive le sue memorie o la personal trainer Linda Litzke con il solo obiettivo di rifarsi il fisico sentendosi decadere giorno dopo giorno o gli strascichi ancora evidenti delle stragi dell’11 settembre e della Guerra Fredda sul popolo Americano.

A parer mio un buon film ma non eccellente, sicuramente da gustarsi fino all’ultimo le ottime prove del duo Pitt - Clooney o i dialoghi esilaranti tra l'ispettore della CIA e il suo collaboratore, ma secondo me i Fratelli si sono fatti prendere dall’entusiasmo per il successo di “Non è un Paese per Vecchi” che hanno prodotto una pellicola troppo frettolosamente lasciando con Burn After Reading l un po’ tutti a bocca asciutta, dai fans accaniti, tipo me, che adoro il Grande Lebowski e chi li ha conosciuti solo dopo il film sbanca Oscar. Magari se ci avessero dedicato qualche tempo in più avrebbero reso l’opera più completa, il finale sembra quasi forzato, anche se comunque divertente.
Comunque consiglio lo stesso la visione. A buon intenditore poche parole.

venerdì 10 ottobre 2008

L' Anno che i Miei Genitori Andarono in Vacanza

Brasile


Durata: 1h e 44'
Genere: Drammatico
Regia: Cao Hamburger


Anno: 2006


Trama:



Brasile, 1970: da un lato c'è un paese in subbuglio per la dittatura e la guerra in Vietnam dall'altro Mauro, dodici anni con in testa solo il Brasile ai mondiali di calcio in Messico. Fino a quando i suoi genitori, militanti di sinistra per motivi politici devono abbandonare il Brasile e lasciano Mauro da suo nonno a Minas Gerais nel quartiere di Bom Retiro di San Paolo. Qui scoprirà un nuovo mondo multiculturale fatto di Ebrei, Italiani, Greci e Arabi...


VOTO: Davide 7 - Valentina 7.5

Recensione de L'ANNO CHE I MIEI GENITORI ANDARONO IN VACANZA a cura di Valentina

The Women

USA


Durata: 1h e 54'
Genere: Commedia
Regia: Diana English


Anno: 2008



Trama:


Mary Haines ( Meg Ryan ) è una donna che nella vita ha avuto tutto: una famiglia benestante, un marito che ha fatto carriera e che lei ama molto. Non ha mai lavorato e nel tempo libero frequenta un gruppo di amiche della sua stessa classe sociale, molto invidiose di lei...
La situazione precipita quando scopre che suo marito frequenta una giovane e bellissima commessa tale Crystal Allen ( Eva Mendes )...ma purtroppo per Mary questo è solo l'inzio...

VOTO: Valentina 6

Recensione THE WOMEN a cura di Valentina

sabato 4 ottobre 2008

Il Matrimonio di Lorna


Belgio - Gran Bretagna - Francia - Italia


Durata: 1h e 45'
Genere: Drammatico
Regia: Jean-Pierre e Luc Dardenne


Anno: 2008



Trama:


Lorna ( Arta Dobroshi ), giovane ragazza albanese, per realizzare i suoi sogni e aprire un bar in Belgio con il suo uomo, decide di entrare nel traffico "illecito" di permessi di soggiorno.
Fabio, suo aguzzino, le fa sposare un ragazzo Belga con problemi di droga, con l'intento successivamente di inscenare una morte per overdose e lei prendersi la cittadinanza...Ma il rapporto dei due sarà più che fittizzio e finira per creare grossi problemi...


VOTO: Davide 4.5 - Valentina 6


Recensione IL MATRIMONIO DI LORNA a cura di Valentina