domenica 31 agosto 2008

L'Uomo in Più


ITALIA

Durata: 1h e 40'
Genere: Drammatico
Regia: Paolo Sorrentino


Anno: 2001


Trama:

Napoli anni '80, due personaggi, stesso nome.
Antonio Pisapia ( Toni Servillo) , detto Tony, cantante di successo, arrogante e sbruffone, senza rispetto per le persone con unico obiettivo il successo e il potere. L'altro Antonio Pisapia, calciatore di talento, con il sogno di diventare allenatore a fine carriera.
Ma la vita nasconde insidie, e non sempre ti sorride, neppure a due uomini come loro, che si ritrovano entrambi sull'orlo del baratro. Tony, accusato di violenza su minore finisce in galera e alla fine della sua pena si trova solo e senza più il suo pubblico, Antonio invece, si rompe i legamenti sul campo e deve dire addio alla sua carriera calcistica... riusciranno i due, senza neppure conoscersi darsi sostegno a vicenda e rialzarsi da questo "tonfo"..?

VOTO: Davide 7.5 - Valentina 7.5

Recensione de L'UOMO IN PIU' a cura di Valentina

I Giorni dell'Abbandono


ITALIA

Durata: 1h e 36'
Genere: Drammatico
Regia: Roberto Faenza

Anno: 2005


Trama:

Olga ( Margherita Buy ), 35 anni, 2 figli, viene abbandonata dal marito per una ragazza molto più giovane di lei.
Il tutto succede cosi all'improvviso che Olga precipita nell'abisso più profondo e, tra depressione e dolore, arriverà a distaccarsi dalla realtà e dai suoi figli.


VOTO: Valentina 7

Recensione de I GIORNI DELL'ABBANDONO a cura di Valentina

Una Notte al Museo



USA

Durata: 1h e 48'
Genere: Commedia
Regia: Shawn Levy

Anno: 2006



Trama:

Larry ( Ben Stiller ) viene assunto come guardiano di notte al Museo di Storia di New York, per sfoltire e ringiovanire il personale di guardia composto da tre “ simpatici” e “gentili” vecchietti.
Ma quello che di giorno sembra un normale Museo, di notte cela un segreto, tutte le creature e i personaggi storici prendono vita, e Larry dovrà trovare il modo di tenere sotto controllo tutto e tutti…anche quei tre vecchietti che poi non sono cosi buoni come sembrano…

VOTO: Davide 7 - Valentina 7

Recensione di UNA NOTTE AL MUSEO a cura di DAVIDE

Con UNA NOTTE AL MUSEO Shawn Levy torna alla regia dopo l’ultima pellicola “ La Pantera Rosa”.
Ben Stiller ( Zoolander ) è Larry Daley, padre disperato e divorziato che cerca di fare di tutto per stare vicino al figlio e non allontanarsi da lui. Larry viene assunto come guardiano notturno presso il New York Museum of Natural History, dove, al calare della notte, tutte le creature e i personaggi storici prendono vita.
L’idea di Levy, è la realizzazione del sogno di ogni ragazzino, la pellicola ha come location il museo luogo magico e mistico tra statue di cera e scheletri preistorici dove la fantasia di ogni bambino viaggia e viaggia senza limiti – io ero affascinato dal museo di scienze naturali di Milano, al punto tale da farmi portare più volte in pochi mesi da mio padre.
Il film tiene alto il ritmo per tutta la sua durata, anche se Hollywood usa e abusa sempre “ del padre che deve ricostruirsi un immagine davanti al figlioletto “.
Comunque sia, si passa un ora e mezza godibillissima tra risate e ottimi effetti speciali, si rievocano alla mente film come Jurassic Park, Jumanji ( anche per la presenza di R.Williams ) e i Viaggi di Gulliver.
Il Cast di una Notte al Museo è sinonimo di risate con i già citati Ben Stiller e Robin Williams ( dove ci sono leoni e animali selvatici liberi c’è lui…), il cow boy “ Jebediah” - Owen Wilson e l’imperatore romano Ottaviano.
Campione d’incassi al botteghino americano, ha fatto la sua figura anche qua in Italia…e in attesa di Una Notte al Museo 2, già in cantiere, possiamo trarre le dovute conclusioni perché anche da un film cosi semplice si può trarre una morale, cioè che la “cattiveria” , l’avidità e il cinismo degli esseri umani sono i peggiori nemici della Fantasia.


Intervista col Vampiro


USA

Durata: 2h e 02'
Genere: Fantastico
Regia: Neil Jordan


Anno: 1994


Trama:

Nella New Orleans del 1791 un ricco proprietario terriero di nome Louis ( Brad Pitt ) perde la voglia di vivere a causa della scomparsa della moglie.
A rigenerare questo suo interesse per la vita ci penserà Lestat ( Tom Cruise ) , un vampiro, che gli donerà l’immortalità.
Louis però non accetta questa sua condizione, non vuole ammazzare essere umani e vivere nell’oscurità, cosi Lestat rende vampiro una bambina, Claudia ( Kirsten Dunst) per colmare in lui il senso di vuoto e solitudine…e i tre insieme attraverseranno i secoli…

VOTO: Davide 7 - Valentina 7.5

Recensione di INTERVISTA COL VAMPIRO a cura di DAVIDE

Neil Jordan è riuscito a trasformare il romanzo di Anne Rice in un cult della storia del cinema, l’omonimo INTERVISTA COL VAMPIRO.
Per questa pellicola Jordan ha scritturato un cast eccezionale: Tom Cruise, Brad Pitt, Antonio Banderas, Christian Slater e la giovanissima Kirsten Dunst.
Il film ripercorre in flash-back la vita eterna del vampiro Louis ( Brad Pitt ) che narra la sua storia secolare al giornalista Daniel Molloy ( Christian Slater ).
La voce narrante è quella di Pitt - Louis che ci accompagnerà per gran parte del film, ricalcando con modi e toni duri la sua vita da immortale, senza senso e priva ormai di ogni emozione.
Il film purtroppo cede ogni tanto in monotonia, data dal ripetersi di situazioni cicliche della vita di routine dei vampiri ( continua ricerca di vittime per sopperire alla fame e l’opprimente sensazione di solitudine di essi ). Notevoli invece le ricostruzioni dei luoghi e delle ambientazioni, lugubri e decadenti; ottimi anche i costumi che diversificandosi nei secoli danno quel tocco di decadenza storica alla fotografia delle situazioni; fantastica la ricostruzione della New Orleans sporca e selvaggia di quel periodo e dei lussuosissimi salotti borghesi.
Il duo Pitt – Cruise, da vita ad un ottima prova di qualità; Lestat - Cruise velatamente
omosessuale per atteggiamento e comportamento verso Louis, dà un ottima prova delle sue capacità e si conferma un attore molto ricercato in quel periodo ( 1994 ), anche se la Rice autrice del romanzo, giuntale voce della scelta di Cruise per il ruolo di Lestat, non aveva lasciato spazio a indugi dimostrando tutto il suo disappunto. Mentre la figura di Pitt – Louis logorata dai sensi di colpa dovuti ai continui spargimenti di sangue per placare la sua sete, è a tratti “ pederasta ”, se mi posso concedere il termine, tesi confermata da questo amore più che “ paterno ” per la piccola Claudia, costretta a rimanere bambina in eterno ma che con il passare del tempo diventa adulta dentro con una crescente attrazione fisica e sessuale per il bel Louis.
Nella seconda parte del film, Louis e Claudia, eliminato Lestat, vagano per l’Europa in cerca dei loro simili e incontrano a Parigi Antonio Banderas, Armand, tenebroso e allo stesso tempo poco affidabile vampiro, gestore di un teatro - ovviamente per vampiri. Anche lui attratto da Louis, è spinto al punto tale di far ammazzare la piccola Claudia facendola bruciare sotto i raggi del sole insieme alla sua badante.
Altra fonte di disperazione per Louis, pentito di essersi fatto trasformare da Lestat in una creatura della notte, è l’impossibilità di vedere un'altra alba. Almeno fino a quando con l’avvento del cinema gli viene data un'altra chance: bella, infatti, la scena con lui immerso nelle tenebre della sala che ammira e si gode l’alba, una delle scene, a mio avviso, più emozionanti del film di Jordan.
Pellicola degna di nota, assolutamente un cult immortale, pietra del cinema a cui nessuno si dovrebbe sottrarre.

giovedì 28 agosto 2008

Zoolander


USA

Durata: 1h e 29'
Genere: Commedia
Regia: Ben Stiller


Anno: 2001


Trama:




Derek Zoolander ( Ben Stiller ), modello di fama mondiale, viene scelto da una congregazione segreta di stilisti per assassinare il Primo Ministro Malese che sta combattendo lo sfruttamento minorile tessile in Malesia.
La scelta cade su Derek per il suo basso quoziente intellettivo, e, tratto in inganno con la scusa di rilanciare la sua figura offuscata dall'arrivo di un' altro supermodello Hansel ( Owen Wilson ), gli viene fatto il lavaggio del cervello con l'unico obiettivo di assassinare il "ciccio" Malese.



VOTO : Davide 7.5 - Valentina 7



Recensione di ZOOLANDER a cura di Davide

Zoolander, scritto, diretto e interpretato da Ben Stiller nel 2001, è una parodia del mondo della moda maschile, per natura posto in secondo piano rispetto alla moda femminile. Il personaggio cult di questa commedia è Derek Zoolander, nato dalle menti ( GENIALI! ) di Ben Stiller e Drake Sather in occasione dei Fashion Awards del ’96. Il grande successo di Derek ha portato Stiller a creare un intero film sulle vicende della vita del SuperModel, in 5 sillabe Derek Zoolander!!
I segni particolari che lo hanno reso famoso sono le sue espressioni del viso, che lo ritraggono in tutta la sua “ bellezza ” ma con un piccolo problema! SONO TUTTE UGUALI!...Blue Steel, Ferrari, il suo successo Magnum e infine Le Tigre, non cambiano minimamente l’una dall’altra!!
Il film è la caricatura della vita dei divi della passerella, dove la parola d’ordine è “ Essere belli, belli, in modo assurdo”…lasciando l’intelligenza ai margini.
Derek è cool, Derek è Trendy, ma quando inizia a farsi largo il belloccio Hansel, supermodello hippy ( “ Hansel va un casino quest’anno !! ) per Zoolander le cose incominciano ad andare male, lasciato ai bordi delle passerelle, decide che nella vita c’è altro oltre che l’essere belli belli in modo assurdo e parte alla ricerca di se stesso e delle sue origini.
Zoolander, gira attorno al duello - dualismo Derek – Hansel.
Dereck dopo aver perso la sfilata a due ( con giudice d’onore David Bowie ) chiederà aiuto niente meno che ad Hansel, ed è proprio questa alleanza che prende alla sprovvista lo spettatore!rendendo il tutto ancora più divertente!.... ma per salvare il “ciccio” malese questo e altro!RISATE ASSICURATE!
La vera garanzia del film è la partecipazione anche se non al completo della FRAT PACK, ( Owen e Luke Wilson, Will Farrell, Ben Stiller, Jack Black , Vince Vaughn e Steve Carell ) sono i Re Mida della commedia americana ciò che toccano è un successo assicurato…!
Altre partecipazioni al film, Will Farell – Mugato, stilista e marionetta in mano alla loggia “mafiosa” della moda, Jerry Stiller - Maury Ballstein, Talent Scout di modelle/i, nonché padre nella realtà di Ben Stiller. Christine Taylor – Matilda, cronista senza scrupoli del Time che alla fine perderà la testa per Derek e moglie di Ben Stiller nella realtà, e infine Milla Jovocich – Katinka Ingabogovina-na-na e Vince Vaughn – Luke Zoolander, comparsata come fratello di Derek. Ciò che mi stupisce leggendo nel web è che questo film in ITALIA è stato prodotto direttamente per l’ Home Video, senza passare per i grandi schermi….questo mi fa pensare e non poco al fatto che ci appioppino nelle sale cinematografiche “Cine-cocomeri” e “ Cine-panettoni” lasciando da parte Cult-Movie come Zoolander, e devo ringraziare il Tam-Tam del web per esser venuto a conoscenza di questo film, come lo è stato per Donnie Darko….forse Zoolander è stato pensato troppo demenziale per “ahimè” i troppo numerosi “stolti” del cinema…ma questo film è di estrema attualità e di un affinata ricerca di problemi comuni della società contemporanea….vabbè teniamoci i Muccino, i Greggio, Boldi e le Starlette della TV Italiana, avanti tutta a noi va bene cosi!

lunedì 25 agosto 2008

Hitch - Lui si che capisce le donne



USA


Durata: 1h e 55'
Genere: Commedia
Regia: Andy Tennant


Anno: 2005



Trama:

Alex Hitches in arte Hitch ( Will Smith ), con un passato da “Nerd” verso il sesso femminile ora, anni dopo, è adorato dalla donne al punto tale da sfruttare questa sua dote per mettere in piedi un attività “commerciale”, aiutare chi non si sa relazionare con le donne a conquistarle. Tra appuntamenti e incontri, si troverà di fronte un osso duro, Albert, il timido e imbranato per eccellenza…Dottor Rimorchio riuscirà anche in questa impresa?...e capitolerà ai piedi della bellissima Sara ( Eva Mendes ), giornalista di una rivista scandalistica che indaga sul di lui?


VOTO : Davide 7 - Valentina 7



Recensione di HITCH a cura di Davide


Purtroppo Hollywood ha quasi sempre trattato con ilarità il pesante fardello che l’Amore non corrisposto porta con sé, e con “Hitch – Lui si che capisce le donne” non si cambia rotta.
L’idea del regista è buona: un consulente che risolve problemi di uomini insicuri in soli tre semplici fasi. Primo, catturare l’attenzione della donna amata ( in segreto ) con un gesto eroico; secondo, ottenuto l’appuntamento si passa ad una bella mostra per nutrire l’attrazione; terzo, il momento di divertimento per solidificare la confidenza, poi alla fine il bacio, ma solo al 90% e lei ci metterà il restante 10%, in modo tutto cosi sdolcinatemente romantico.
Hitch sembra avere un manuale o una soluzione per tutto, con prima regola MAI MOSTRARSI COME SI E’ e MAI SCOPRIRSI TROPPO VERSO IL SESSO FEMMINILE , “…perché il 60% delle comunicazioni umane è non verbale, il 30% è nel tono, quindi il 90% di quello che si comunica non esce dalla nostra bocca…” ma alla fine pure lui cederà all’amore e capitolerà sotto i dardi di cupido dimostrando che l’amore non ha regole e riesce a divincolarsi da ogni schema.
Alex Hitchens in arte Hitch è diventato un “matematico dell’amore” perché ossessionato dal fallimento in questo campo, tutto questo è dovuto da una delusione post-adolescenziale, il primo amore non corrisposto l’ha segnato e dà li non c’è stata più tregua per il sesso femminile, ma dietro questa maschera c’è ancora un ragazzo in cerca d’amore, il vero amore…
Della regia si può dire ben poco in queste commedie si lascia spazio ai personaggi, in questo caso buffi, teneri e innamorati che fanno breccia nel cuore dello spettatore, come il tenero Albert!
Colonna sonora molto azzeccata in ogni suo pezzo, fatta di hit del momento ( nel 2006!)
Il film di Tennant è ricco di frasi o citazioni riflessive e molto romantiche, ed è vero che è colpa dell’amore se a volte sprofondiamo nell’abisso più profondo ma è anche vero che è grazie all’amore se voliamo…e balliamo come Albert….per rievocare una della scene più belle del film!!!
Per gli amanti delle commedie “ love ” non sarà certo una delusione, film ricco di battute e romanticismo con annesso ovvio lieto fine, e nel momento in cui si finirà di vedere questo blockbuster ci si alzerà dal sofà con un sorriso e con il pensiero rivolto a “ quell’ attimo che il respiro c’è l’ha tolto”…pure a noi…


martedì 5 agosto 2008

My Name is Tanino


Italia

Durata: 1h e 40'
Regia: Paolo Virzi
Genere: Commedia


Anno : 2002


Trama:

Tanino ( Corrado Fortuna ), Siciliano di Castelluzzo del Golfo per varie vicissitudini decide di abbandonare tutto e la Sicilia per la Grande America, supportato da amici di famiglia poco raccomandati, Tanino realizzerà alcuni dei suoi sogni e si farà trascinare nel vortice della vita Americana.


Voto : Davide 7.5 - Valentina 7

Recensione di MY NAME IS TANINO a cura di DAVIDE

Fin dalla prima volta che ho visto il film MY NAME IS TANINO l’ho sentito subito mio: chi per una volta almeno nella vita non ha avuto voglia d’indossare i panni di Tanino, evadere, scappare dal proprio paese piccolo o grande che sia, raggiungere la Grande America, i grandi spazi sconfinati e il sogno delle grandi occasioni, delle grandi opportunità. Ecco, MY NAME IS TANINO è quella parte di alcuni di noi che per un motivo o per l’altro è ancora qua, nel nostro piccolo paese.
Ma per Tanino è più che un sogno, è più che un semplice viaggio: è la ricerca della sua identità di quel se stesso che a Castelluzzo del Golfo non riusciva ad esprimere.
Ma il sogno di Tanino di scoprire se stesso è breve: la vita caotica statunitense lo risucchia in un vortice d’esperienze “assurde”, e il sogno va in frantumi; la sua amata Sally è felicemente fidanzata, i genitori di lei lo travolgono nella loro crisi di coppia, i suoi parenti italo - americani fanno di tutto per farlo fidanzare con la figlia obesa del sindaco…ma nella disperazione Tanino riesce a sorridere, e quando sembra calare il sipario sulla sua avventura, incontra il suo mito, Chinaski, regista ormai nel pieno del declino, che gli darà nuova linfa vitale.
Ed è questo che mi piace di Tanino: la sua semplicità, il suo essere così cristallino, la sua capacità di sorridere nel momento più difficile ed essere entusiasta di tutto quello che gli sta succedendo, nel bene e nel male.
Ma come ci insegna Stefano Accorsi, alias Freccia nel film di LigabueRadioFreccia”, “se hai voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso...”, e infatti Tanino fa ritorno a Castelluzzo carico di quella vitalità ed energia che ci ha infuso durante tutta la durata del film.

Nel complesso l’opera di Virzì risulta fresca e vivace, piacevole in tutta la sua durata; ottima anche la parte di Corrado Fortuna ( Tanino ), proposto da suo fratello a Virzi ( il fratello di Fortuna collabora con Virzi nella realizzazione delle colonne sonore): il ruolo di Tanino sembra che ce l’abbia cucito addosso. Però purtroppo il film non ha avuto il successo che si sarebbe stra-meritato al botteghino. PECCATO!

venerdì 1 agosto 2008

Funeral Party

Germania - Gran Bretagna - USA

Durata: 1h e 30'
Genere: Commedia
Regia: Frank Oz


Anno: 2007


Trama:

Il giorno del funerale del padre, Daniel (Mathew MacFayden ) e tutta la sua famiglia, vengono travolti da una serie infinita di dissavventure, e tra parenti senza scrupoli e verità scottanti Daniel e suo fratello Robert ( Rupert Graves ) riescono a sistemare tutto e a recuperare il loro rapporto.


Voto : Valentina 6.5 - Davide 6.5

Recensione FUNERAL PARTY a cura di Davide

Abbiamo visto questo film su consiglio di amici: conoscendo Frank Oz per l’esilarante lavoro “ In & Out” le premesse erano delle migliori e ci siamo buttati a capofitto nella visione di questa pellicola.
Oz ci propone con questo Funeral Party una commediola low cost molto British, sia per le ambientazioni che per lo Humor povero che sbeffeggia la “Morte” con insistenza.
Gag esilaranti ci accompagnano fin dal primo minuto, quando le pompe funebri sbagliano a consegnare il feretro sotto gli occhi stupefatti del figlio, fino a portarci al tanto atteso e sospirato omaggio finale al defunto patriarca, passando per un nano pronto al ricatto in cambio del silenzio sulla sua presunta relazione omosessuale col padre.
Funeral Party è stato presentato fuori concorso al festival di Locarno riscuotendo molti successi, questo gran capolavoro non riesco a riconoscerlo ma posso dire che questa commedia inglese non sfocia nel grottesco tipico britannico che il grande schermo ci ha abituati con Mr. Bean, comicità spicciola tipica inglese. Finalmente qualche inglese pensa che non tutti siamo amebe che ridono vedendo un deficiente che cerca di fare il comico.