venerdì 25 luglio 2008

Funny Games


USA - Francia - Gran Bretagna


Durata: 1h e 50'
Genere: Thriller
Regia: Michael Haneke


Anno: 2007


V.M 14 anni



Trama:

Una tranquilla famiglia borghese composta da Ann ( Naomi Watts ), George ( Tim Roth ) e il figlioletto Georgie si recano a Long Island per trascorre un tranquillo periodo di vacanza sul lago.
Da poco arrivati alla casa si presenta alla porta Peter, ragazzo dall'aria apparentemente distinta e angelica chiedendo delle uova per la vicina, con tale pretesto lui e il suo amico e compare di sevizie Paul ( Michael Pitt ) prendono in ostaggio tutta la famiglia con il solo folle obiettivo di divertirsi torturandoli.......che il gioco abbia inzio!

Voto : Davide 7 - Valentina 7

Recensione di Funny Games a cura di Valentina

A poco più di dieci anni dalla prima versione di Funny Games, Haneke ci riprova e realizza un vero e proprio autoremeke in formato americano, dopo quello del 1997 ambientato in Austria.
A detta dello stesso regista, il motivo di un tanto precoce ritorno sul film è la possibilità di portarlo al suo pubblico ideale (“I consumatori per antonomasia di violenza sono gli americani”) e di girarlo in inglese, “lingua franca della violenza” .
Sull’onda dell’ormai appurato successo di Arancia Meccanica, anche questo lungometraggio ha per protagonista la violenza, qui travestita da una coppia di ragazzi impeccabilmente vestiti di bianco (colore che per altro ritorna insistentemente nelle ambientazioni, nelle luci e negli arredamenti a creare angoscia), che con la banale scusa della richiesta di 4 uova si insediano nelle tranquille villette di famiglie in vacanza sul lago a seminare panico e terrore. La forza del film sta senza dubbio nel rapporto che i due instaurano con lo spettatore, richiamando diverse volte la sua attenzione con domande dirette, e la loro intenzione è chiara fin dall’inizio: vogliono dare spettacolo, consapevoli che quello che mostreranno è un piacevole intrattenimento, un gioco divertente.
Senza rendersene conto, lo spettatore diventa loro complice: gode quando la protagonista femminile (una splendida e più che convincente Naomi Watts, qui all’ennesimo ruolo in un remake, dopo The Ring, King Kong, Il velo dipinto), sembra essere riuscita ad uccidere uno dei due torturatori (Brady Corbet), inconsapevolmente soddisfatto di una più che meritata vendetta macchiata però di sangue. Ma il gioco riprende: Michael Pitt impugna il telecomando per mandare indietro la pellicola dello stesso film a poco prima dello sparo, piuttosto seccato tra l’altro da quell’errore di percorso che non aveva fatto prendere al suo gioco la giusta direzione: “Recita una preghiera, se la reciterai bene, deciderai tu come andrà a finire”, dice ad AnnNaomi Watts. Lo spettatore rimane totalmente spaesato: è realtà? È finzione? Anche se forse aveva smesso di credere nel lieto fine già dopo la morte del piccolo figlio dei coniugi Watts – Roth.
Una delle frasi cardine del film è però un’altra: quando la protagonista chiede ai due ragazzi il motivo di tanta violenza nei loro confronti, per cercare di darsi una spiegazione quanto più plausibile, gli viene risposto: “Lei sottovaluta il potere dello spettacolo, signora”. La violenza, il sangue, la morte, diventa spettacolo. A questo punto sembra sia possibile spettacolarizzare tutto. Forse di tratta solo di una riflessione sulle controindicazioni del voyeurismo e sul ruolo che ad oggi giocano i mass media: dopo vip che muoiono di fame su un isola, gruppi di quasi sconosciuti che si fanno rinchiudere in una casa per 3 mesi sotto lo sguardo attento delle telecamere, di cos’altro ci interesseremo?! Ci basterà decidere della loro sorte – dentro o fuori dal reality ­– tramite il televoto? Forse vorremo sempre di più

2 commenti:

Davide - Valentina ha detto...

- "Perchè non ci uccidete subito e la fate finita?"

- "E che ne sarebbe dello spettacolo?"

Davide - Valentina ha detto...

Hai fatto una recensione che potrebbe dare un senso più che valido al film e una spiegazione per chi non ha capito lo scopo del regista e la scena del riavvolgimento del nastro...